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"Ma io l'avevo detto al cliente" Le contestazioni nel settore grafico

"Ma io l'avevo detto al cliente....." 

Sembra incredibile ma pare che la maggior parte delle controversie nel settore grafico che approdano in tribunale hanno agli atti dichiarazioni come quella che ho usato come titolo del post.

Questo è uno dei punti più singolari che sono emersi nel corso della serata TAGA dedicata all'argomento "Le contestazioni nel settore grafico".

Con l'aiuto di Francesco Bordoni (qui il link al suo sito) , consulente e perito del tribunale per le il settore grafico, abbiamo messo a fuoco quali sono la principali cause di contestazione :

- Caratteristiche del prodotto non corrispondenti al capitolato
- Difetti evidenti di lavorazione
- Mancato rispetto delle tempistiche
- Mancato rispetto delle quantità (sovrannumero o mancanza di pezzi)
- Errori in fase di logistica o di trasporto

Complice la crisi, i tempi di produzione sempre più compressi e pratiche "artigianali" che sopravvivono in questo settore , negli ultimi anni sono aumentate le cause tra cliente e fornitore con una casistica che va dalle poche centinaia alle centinaia di migliaia di euro .

Quello che Francesco Bordoni però ci sottolinea è che indipendentemente dalla entità della contestazione quello che il giudice chiede SEMPRE all'apertura della udienza è :

- Un ordine firmato dal cliente
- Bozze o campioni approvati e firmati
- Il capitolato o perlomeno un riferimento contrattuale alle norme che regolano il settore.

In mancanza di questi elementi possiamo essere sicuri di tre cose :

- La causa durerà molti anni
- Il giudice dovrà nominare dei periti (che verranno pagati da chi perde la causa)
- Alla fine la causa si chiuderà molto probabilmente con un accordo "salomonico" dettato dal giudice che non darà reale soddisfazione a nessuno.

 

Ecco quindi in sintesi tre cose da sapere nel caso ci si trovi a fare o ricevere una contestazione :

- Senza una documentazione completa difficilmente si avrà un verdetto giusto
- Valutiamo bene il rapporto tra il valore della cifra contestata e i costi (denaro , tempo , salute) che una causa comporta.
- Prima di arrivare a una causa valutiamo il ricorso a procedure più veloci e meno costose (ricorso al giudice di pace , arbitrato o il nuovo Tavolo della Conciliazione promosso dalla Accademia del Poligrafico )

Come ho ricordato in due post su LInkedin (Il primo lo trovi qui e il secondo quiper fortuna esiste una raccolta delle norme e consuetudini del settore che si chiama TAGA.DOC.18 disponibile in www.corgae.it alla sezione DOCUMENTI

L'utilità di questo documento si può apprezzare soprattutto alla luce di quanto riportato nella prima parte del post.

Prendiamo ad esempio il mancato rispetto delle quantità. Può succedere infatti che un cliente si lamenti perchè a suo parere il fornitore ha consegnato un numero di pezzi superiore o inferiore a quello che lui avrebbe voluto.

In Taga 18 a pagina 21 sono riportate le tabelle Iso in base alle quali vanno calcolate le tolleranze che non sono , come pensano molti , fisse e stabilite una volta per sempre , ma legate alla quantità di pezzi prodotti e alle difficoltà che lo stampato o il packaging presenta.

Le tolleranze variano quindi con il variare della quantità di pezzi prodotti e della complessità del prodotto.

Essere a conoscenza di questa norma e applicarla può facilmente prevenire un contenzioso e farti risparmiare tempo , denaro e pastiglie per l'acidità di stomaco.


P.S. Quando due aziende arrivano davanti a un giudice spesso c'è un agente o un commerciale che non ha fatto bene il suo lavoro.

So che questa frase non aumenterà il numero di colleghi che mi amano ma è una dura realtà sulla quale baso il mio modo di lavorare.

Marco Rotondo

Marco Rotondo, più di 30 anni passati tra packaging e materiale per il punto vendita. Tesi di laurea sul comportamento del consumatore, autore di numerosi workshop dedicati al visual merchandising e al packaging.